"Buiaccaro" è un termine dialettale romanesco che indica una persona che prepara o vende la boiacca, ovvero una "brodaglia" o "zuppa" molto densa, spesso con ingredienti poveri e di recupero. In passato, il termine poteva avere una connotazione dispregiativa, riferendosi a cibo di scarsa qualità... Leggi Tutto
Dialetto: Lazio
"Buiaccaro" è un termine dialettale romanesco che indica una persona che prepara o vende la boiacca, ovvero una "brodaglia" o "zuppa" molto densa, spesso con ingredienti poveri e di recupero. In passato, il termine poteva avere una connotazione dispregiativa, riferendosi a cibo di scarsa qualità... Leggi Tutto
Nel dialetto delle località di Montefiascone e zone limitrofe (Zepponami, Casali, Fastello), significa capelli arruffati come quelli che ha una persona al mattino o dopo aver dormito.
Foglia lunga della pianta d'agave, utilizzata nell'omonimo ballo, in cui si balla attorno al fantoccio del geneerale Jean Etienne Championnet (che fu chiamato a Frosinone per sedare una rivolta e fu accolto con vino cesanese e fini-fini).
Recipiente di legno (successivamente anche di altri materiali) basso e usato in origine nelle mense come piatto comune, poi usato per servire piatti tipici ciociari come fini-fini al pomodoro o al ragù di spuntature, o polenta (sempre con ragù di spuntature ciociaro).
Significato letterale: dopo i fuochi artificiali.
Utilizzato come frase idiomatica per dire: arrivare tardi (quando hanno già fatto i fuochi artificiali)
Fare una faccia minacciosa e di sfida. Imbruttire cioè appunto espressione brutta.
Andare molto veloce, ben oltre i 100 Km/h. Da "piotta" che indica il numero 100.