SommitĂ rocciosa
Dialetto: Piemonte
Veglia notturna nelle stalle o piĂą in generale ritrovarsi la sera.
Parola che si aggiunge alle ore comprese fra l' 1 e le 4 di notte e di pomeriggio (l'orologio in piemonte è formato da 12 ore). Il termine si rifà ai rintocchi della campana.
(Pronuncia: avei quei giobia n'mènu) "avere qualche giovedì in meno", essere un po' stupidi.
(Pronuncia: a l'è sel punt d Estùra cà cria poca cùra) Quando qualcuno perde qualche cosa e chiede "dov'è?" l'altro risponde che è sul ponte di Stura (fiume di Cuneo) che grida "poca cura" dell'oggetto perso.
(Pronuncia: fè cuma cui ed San Dumian) "fare come quelli di San Damiano (Macra)" dal proverbio "fè coma coij ed'San Domian cà lanso la pera e scondo la man" cioè fare una cosa sbagliata e poi nascondersi.
(Pronuncia: Bùtè dua a iè ne d fioca) "Mettere dove non c'è neve", intesa come mettilo dove vuoi in risposta alla domanda "dove metto questo?"
(Pronuncia: Fè cuma fan en Fransa) "Fare coma fanno in francia", arrangiarsi.
(Pronuncia: piciu) versione piemontese di pirla, belin, pirillo.
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